1. “Un Neo-Welfare per la famiglia – Cooperare per una gestione consapevole del risparmio”, Terzo Rapporto dedicato all’esigenza di affrontare il progressivo logoramento del sistema di welfare pubblico, prendendo in considerazione questa volta il tema del risparmio delle famiglie. L’argomento scelto è importante poiché gli italiani hanno ripreso a risparmiare malgrado la crisi e in parte a causa di essa, ma anche perché tale propensione fa parte integrante delle strategie di autoprotezione. Anche se per il momento si è tentati dal restare “liquidi” a causa delle incertezze concernenti i possibili investimenti finanziari. Sono state effettuate due indagini parallele, la prima sui capifamiglia italiani e la seconda su un panel di gestori del risparmio presso le Banche di Credito Cooperativo. Inoltre sono state analizzate alcune esperienze di tipo mutualistico-cooperativo che si ispirano alla promozione di una gestione maggiormente consapevole del proprio risparmio e si è predisposto anche un caso internazionale che mette a confronto il livello di educazione finanziaria tra i diversi Paesi, giungendo ad alcune proposte specifiche per la situazione italiana.
2. “Beauty Report/2016, Settimo Rapporto Annuale sul valore dell’industria cosmetica in Italia”, predisposto al fine di analizzare l’andamento annuale del settore, tenendo conto dei fenomeni più importanti degli ultimi dodici mesi. A tale scopo si è predisposto il consueto check-up su un panel di aziende cosmetiche, approfondendo le modalità con le quali si sta affrontando l’uscita dalla crisi, tenendo inoltre conto dell’evoluzione degli atteggiamenti e dei comportamenti dei consumatori rispetto alla spesa per prodotti cosmetici. Si è poi effettuato un approfondimento specificamente dedicato ai nuovi mestieri della cosmetica.
3. “Entrare (insieme) nel futuro – Il consolidamento di una nuova identità di Gruppo”, Indagine condotta attraverso un’apposita “operazione di ascolto” delle prime e delle seconde linee, allo scopo di verificare il livello di incorporazione, sul piano culturale, della nuova fase che il Gruppo sta vivendo, tenendo presente sia la realtà effettiva che quella della rappresentazione della medesima da parte degli intervistati. Il lavoro è stato condotto attraverso interviste individuali approfondite, nonché attraverso una serie di interpretazioni trasversali dei temi più importanti emersi, tenendo conto in particolare della proiezione futura del Gruppo stesso
4. “Shoe Report/2016, Ottavo Rapporto Annuale sul settore calzaturiero e sulle relazioni delle imprese col sistema creditizio e finanziario”, destinato a fare il punto sull’andamento del settore nell’ambito dell’attuale ciclo economico, che ha messo in luce il formarsi di tre tipologie di imprese come risultato della selezione provocata dalla crisi. Ma si è voluto anche sviluppare in maniera ampia una parte monografica, dedicata per il 2016 ai rapporti delle imprese calzaturiere con il sistema bancario e finanziario. Quello che emerge è il riconoscimento di qualche maggiore attenzione nei confronti dell’economia reale da parte delle banche, anche se queste ultime tendono a privilegiare in maniera sin troppo pronunciata le imprese più consolidate e dinamiche e non anche quelle che pure presentano buone potenzialità e buoni progetti, anche se non sono abbastanza capitalizzate o con un cash flow abbondante. Sotto il profilo finanziario si ha consapevolezza teorica dei vantaggi derivanti dall’ingresso di possibili investitori esterni nel capitale dell’azienda, ma si è assai prudenti sotto il profilo dei comportamenti concreti (anche se esiste una certa apertura da parte soprattutto delle aziende medie e medio-grandi oltre che di quelle seriamente impegnate in operazioni di riposizionamento/ristrutturazione).
5. “Ospedali & Salute/2016”, Quattordicesimo Rapporto Annuale sulla situazione degli ospedali italiani (pubblici, privati accreditati e cliniche private). Quest’anno si è scelto di rilevare gli effetti di una sorta di “processo di accumulo” di provvedimenti finanziari e di controllo della spesa, formali e di fatto che hanno finito in quest’ultimo lustro con lo scaricare sugli utenti le difficoltà di ristrutturazione e di riorganizzazione dell’ospedalità pubblica: con più oneri e con maggiori limitazioni di accesso per i pazienti, i quali hanno reagito con la ricerca di soluzioni alternative nel privato come pure nelle strutture ospedaliere al di fuori della Regione di residenza). Inoltre esiste un fenomeno di rimando e/o di rinuncia alle prestazioni che è stato stimato quest’anno in maniera più precisa, evidenziando il possibile peggioramento futuro degli outcome di salute dei cittadini a fronte delle loro difficoltà di accesso ai servizi. Dal punto di vista gestionale sono stati poi stimati i Sovraricavi, mentre l’anno scorso si era posta l’attenzione sui Sovracosti. E questo è servito ad evidenziare delle aree di inefficienza da cui sarebbe necessario recuperare delle risorse da destinare al miglioramento dei servizi e alla modernizzazione delle strutture e delle attrezzature.